venerdì 27 gennaio 2012

e vai con il terremoto

   Tutti gli anni, prima o dopo, un qualche terremoto arriva. Alle volte leggero leggero, con epicentro lontanissimo, alle volte ben percepibile come i due di questa settimana e tutte le volte, immancabilmente, mi faccio la stessa domanda: ho fatto il possibile, in caso di terremoto? Devo dire che, tutte le volte, la risposta è sempre la stessa, cioè no. Vediamo allora cosa sarebbe bene fare, per minimizzare i pericoli in caso di terremoto:
  1. Avere lo zaino pronto. Si, lo so, nessuno ce l'ha, però bisognerebbe averlo. Un bello zaino per ogni componente della famiglia, di peso adeguato per un trasporto agevole, che contenga tutto quello che può servere per la sopravvivenza immediata: un sacco a pelo, un cambio d'abiti, una cerata, razioni di emergenza, un paio di litri d'acqua, una piccola tenda, una torcia elettrica e, ovviamente, i medicinali necessari per chi ne fa uso. Mancano ancora un coltello mille usi, una piccola accetta, un accendino o dei fiammiferi antivento, guanti, corda, un fornello da campeggio ed il kit del pronto soccorso, tutte cose che dovrebbero essere ripartite fra i membri del gruppo familiare. Inoltre in macchina non dovrebbero mai mancare un coltello da campeggio, un telo impermeabile di generose dimensioni, due pacchi d'acqua potabile ed una torcia elettrica, utili nel caso ci si possa allontanare in auto o nel caso questa rimanga, comunque, facilmente raggiungibile.
  2. Aver concordato un piano di emergenza. Tutti i membri della famiglia dovrebbero conoscerlo, conoscere i punti di ritrovo, sapere come fare per contattare gli altri e, specialmente, quando.
  3. Vivere in uno stabile antisismico.
   Io, devo dirlo, non rispetto nessuna di queste tre norme. Uno zaino pronto, in casa mia, è impossibile tenerlo. O lo si mette in un posto impossibile da raggiungere, o viene sicuramente cannibalizzato alla ricerca di qualcosa (tipo le pile della torcia elettrica, i calzini di ricambio, le razioni di emergenza che, quando ci scordiamo di andare a far la spesa, alla fine fanno comodo). Siccome uno zaino di emergenza in un posto difficile da raggiungere è assolutamente inutile, alla fine ho rinunciato all'idea, ed in macchina non è che vada molto meglio. Sì, coltello, telo e torcia elettrica (rigorosamente senza pile, perchè quelle servono sempre a qualcuno per fare qualcos'altro) ci sono sempre, ma l'acqua mai, quella, per qualche recondito motivo, finisce sempre in casa. Sul secondo punto, troppa grazia sant'Antonio, quello che non manca proprio sono i piani di emergenza, solo che ognuno ha il suo. Mia figlia, ad esempio, crede nella teoria del tavolo di cucina, una evidente evoluzione di quella del banco di scuola ideata dalle sue maestre per cui, in caso di terremoto, si fionda sotto un tavolo e rifiuta in tutti i modi di uscirne prima del cessato allarme. Mio figlio, nel caso, vuole andare in cortile a giocare a pallone perchè all'aperto, gli anno detto, si corrono meno rischi. Mia moglie, in caso di terremoto, deve telefonare a sua madre e questa attività, essendo lei incapace di fare qualsiasi altra cosa mentre telefona, le impedisce di fare, per l'appunto qualsiasi cosa. Io, invece, ho ideato una complicatissima strategia che, per fortuna, non ha mai dovuto subire il battesimo del fuoco e che comprende, fra le altre cose, il chiudere il contatore del gas, l'infilare il gatto in uno zaino (gatto permettendo, ovviamente) ed il raggiungere il più vicino parco pubblico che, in caso di terremoto, immagino sarà talmente popolato da rendere effettivamente inutili la tenda ed il sacco a pelo.
   L'ultimo punto, invece, temo proprio che non sia alla mia portata. Una monofamiliare in città o comunque in una periferia ben servita dai mezzi pubbblici, ad un solo piano o al massimo due, costruita in legno in modo da essere antisismica, in questa città, semplicemente non potrei permettrermela.
   In ogni modo, questa sera, a cena, parlando con i miei figli, ho chiesto a Valentina, che si vanta di essere un lupetto, di fare onore al motto degli scout "siate pronti" o "estote parati" che dir si voglia, e di organizzare quattro zaini di emergenza, per tutta la famiglia. Il contenuto? Ecco gli elenchi, passibili di miglioramento:

Dotazioni individuali:
In ogni zaino:
  • Un cambio pesante con almeno 2 paia di calzettoni; 
  • Un paio di scarponi (le scarpe da città si suppone di averle addosso);
  • Una gavetta con posate;
  • Una torcia elettrica (anche a manovella);
  • Un accendino o fiammiferi;
  • Una cerata;
  • Un sacco a pelo;
  • Un sottile telo impermeabile;
  • Una tavoletta di cioccolata fondente alle nocciole;
  • Una borraccia d'alluminio;
  • Due litri d'acqua in bottiglia sigillata;
  • Guanti da lavoro che possano anche tenere caldo;
  • Un coltello da campeggio;
  • Medicinali personali (per chi ne fa uso);
  • Spazzolino da denti, dentifricio, sapone da bucato;
  • Un rotolo di sacchi neri (ottimi per impermeabilizzare gli zaini e gli scarponi);
  • Un asciugamano di sintetico (di quelli piccolissimi); 
  • Un rotolo di carta igenica;
  • Un pacco di assorbenti (per chi li usa);
  • Carta e matita;
  • Fotocopia del passaporto o di un altro documento valido;
  • Numero del conto corrente;
  • Un po' d'oro vecchio (e chi non ha, in casa, una qualche catenina inutilizzata, regalo di comunione o roba del genere? Ebbene, in caso di calamità, in attesa di poter accedere al proprio conto corrente, qualche grammo d'oro sicuramente potrebbe fare comodo).
Assieme ad ogni zaino:
  • Giacca pesante;
  • Bastone ferrato (ottimo per camminare, ma anche per difendersi da un cane randagio);
Dotazioni di famiglia, da dividere fra gli zaini:
  • Gatto (si, lo so, è scomodo, ma non posso lasciarlo a casa, sarebbe causa di ammutinamento);
  • Croccantini per il gatto (un sacchetto);
  • Ciotola;
  • Corda fine (3 mm) 50 mt;
  • Corda grossa (6 mm) 20 mt;
  • Kit del pronto soccorso;
  • Tenda;
  • Fornello da campeggio;
  • Martello/accetta;
  • Un tegame;
  • Razioni di emergenza (scatolette di tonno, latte condensato, dado per brodo, pasta, cioccolata);
  • Lampada da campeggio;
  • Radio (2) con batterie;
  • Amuchina;
  • Mappa dei dintorni della città;
  • Carte da gioco.
  • Un paio di luci chimiche, con un moschettone per attaccarsele allo zaino.
Il Kit del pronto soccorso, ovviamente, dovrebbe comprendere:
  • Antipiretici;
  • Antibiotico a largo spettro;
  • Disinfettante;
  • Bende e cerotto;
  • Compresse di garza;
  • Un paio di forbici a punta tonda;
  • Un bisturi usa e getta;
  • Imodium o similari;:
  • Benda elastica;
  • Ago e filo sterili in confezione usa e getta;
  • Bentelan;
  • Siringhe usa e getta;
  • Un antistaminico;
  • Una coperta sterile di alluminio;
  • Aspirine;
   Gli zaini devono essere, ovviamente, impermeabilizzati per mezzo di sacchi neri, in modo che possano essere trasportati anche sotto una pioggia battente senza che il loro contenuto si bagni. A questo proposito è bene che la cerata e gli scarponi siano facilmente raggiungibili. Gli zaini dovrebbero essere facilmente distinguibili anche al buio. A questo proposito è bene usare delle luci chimiche, attaccate allo zaino, in modo che, quando ci si muove sia facile non perdersi di vista, e quando ci si ferma sia facile ritrovare il proprio zaino. Inutile dire che, nell'ottica dell'essere pronti, la macchina non dovrebbe mai essere in riserva, nel baule dovrebbero esserci sempre le dotazioni complementari, i nostri telefonini dovrebbero essere sempre carichi e, se a scalare, debitamente forniti di credito ecc. ecc. ecc. La paranoia, si sa, non ha limiti.

   Mancano ovviamente molte cose che potrebbero essere utili ma che, per motivi di spazio e di peso, non si possono portare. L'ipotesi, in linea di principio, è quella di garantire la sopravvivenza in autonomia per due giorni. In seguito, si spera, dovrebbero arrivare degli aiuti. La domanda è: saremo così bravi da preparare questi quattro benedetti zaini? Non lo so, forse è più facile pensare che il terremoto non ci colpirà mai.

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