mercoledì 25 gennaio 2012

Musica immortale

   Beethoven, Bach, Mozart, Vivaldi e molti altri: compositori accomunati dall'aver scritto musica senza tempo, musica che ancor oggi, a secoli di distanza dalla loro morte, è attuale e viene suonata ed ascoltata diffusamente. Musica che, di norma, viene definita "classica" confondendo, alle volte, il significato del termine. Sì, perchè è classica la musica di Beethoven, ma anche quella di tanti suoi coetanei che, sul pentagramma, non hanno fissato nulla di così notevole da rimanere attuale ancor oggi.
Non è invece definita classica quella parte di musica del secolo scorso che, malgrado gli anni, è rimasta attuale ed è ascoltata non solo dalla generazione che ha vissuto il momento storico della sua attualità, ma anche da quella successiva, dimostrando così la sua capacità di mantenere inalterate le sue qualità nel tempo nè, a rigor di termini, la musica composta da Bach e dai suoi predecessori, che viene invece definita barocca o, spostandosi ancora più indietro nel tempo, antica.
   Così, è bene riflettere che classica non significa immortale, e viceversa, anche se, in realtà, la maggior parte della musica classica che è giunta ai nostri giorni, solo per il fatto di essere stata tramandata, ha molte probabilità di essere anche immortale. Ciò nonostante, esistono brani di musica classica che, per essere apprezzati, richiedono di essere collocati in un quadro storico filologico ben preciso, ed esistono brani classici che possono essere ascoltati senza nessuna preparazione mantenendo inalterata la loro capacità di comunicare emozioni.
   Prendiamo, ad esempio, alcuni dei minuetti di Mozart. Carini, certo, ma sono danze e, se non le consideriamo come tali, in breve possono stancarci. Prendiamo invece, sempre di Mozart, il confutatis della messa da requiem. In questo caso l'impatto emozionale è assoluto, e non necessita di alcun inquadramento. Anche non conoscendo il latino, anche non sapendo che si tratta di un requem, anche non sapendo che si tratta di una implorazione ad un Dio dalla terribile giustizia, non si può non rimanere annichiliti davanti a quelle note. Oppure andiamo indietro nel tempo, spingiamoci al barocco e prendiamo, di Handel, la sarabanda. Si tratta di un pezzo talmente forte, talmente attuale che, con una semplice trascrizione, è stato usato come base per una famosa pubblicità della Levis e lo stesso si può dire per molte delle composizioni di Bach, alcune delle quali non sono sono ancora attuali ma, ascoltate oggi, non tradiscono in nessun modo l'età.
   Allora, riflettendo su queste cose, quando ci chiedono cosa ascoltiamo, evitiamo di rispondere "musica classica" o "musica barocca". Diciamo piuttosto "musica" o musica senza tempo" o, meglio ancora, "musica bella" perchè, tutto sommato, è la bellezza quella che colpisce i nostri sensi, non l'età del brano.
  

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