venerdì 3 febbraio 2012

Fred Vargas VS Alicia Gimenez Bartlett

   Se si dovessero confrontare i libri della Vargas con quelli della Bartlett, ci si potrebbe facilmente trovare a pensare che non ci sono punti in comune fra le due scrittrici. Il personaggio principale della Bartlett, Petra Delicado, sempre accompagnata dal grasso viceispettore Fermin, non brilla per intuizione. Le sue indagini sono materiali, concrete, basate su solidi indizi, e si svolgono in una Barcellona altrettanto concreta. I colpevoli sono spinti da pulsioni chiare, quasi scontate, come ci si immagina che debba essere nella realtà. Il mondo costruito dalla Bartlett non è diverso da quello di tutti i giorni ed i personaggi di contorno, che non sono del resto parte importante della narrazione, sono uomini comuni, che passano quasi inosservati sotto i nostri occhi di lettori per ricomparire difficilmente in un romanzo successivo.
Il linguaggio dei romanzi è estremamente duro. Petra è una donna che fa un mestiere duro, da uomini, in una società, quella di Barcellona, estremamente sessista, e si comporta di conseguenza anche se, all'interno, rimane una donna, con due matrimoni conclusi alle spalle e, negli ultimi romanzi, un terzo in corso. Tuttavia i mariti di Petra, gli ex ed il nuovo, non si legano alla storia, rimangono in disparte, quasi un elemento di disturbo. Ne sappiamo poco, di loro, e non ci interessa, del resto, saperne di più.
   Fred Vargas, pseudonimo di Frédérique Audouin-Rouzeau, con il suo Jean Baptiste Adamsberg, ci porta in una Parigi surreale dove, in una surreale divisione anticrimine, si muovono personaggi ben delineati e distinti. Una costruzione fantastica, che richiama un po' quella della Belleville di Pennac, dove tutti i personaggi hanno un vissuto e non si limitano a fare da comparse nello svolgimento di una storia, ma divengono a loro volta attori di modo che le loro vite, intrecciandosi anche al di fuori della narrazione in corso, entrano ed escono dai singoli romanzi. Personaggi che, nessuno escluso, hanno un fascino ed una caratterizzazione profondi: si và dal comandante Danglard, enciclopedico alter ego di Adamsberg, alla bionda Retancourt, in grado di convertire l'energia trasformandosi, all'occorrenza, nell'equivalente di un carro d'assalto; dai tre evangelisti, tre storici squattrinati che vivono in una vecchia casa coltivando le loro specializzazioni, preistoria, medioevo e prima guerra mondiale, assieme al vecchio Armand Vandosler, cacciato dalla polizia per aver consentito la fuga di un criminale, a Veyrenc, collega e conterraneo di Adamsberg, legato al commissario da un misterioso episodio di violenza giovanile. Ed infine Adamsberg, spalatore di nuvole, che regna su questa variopinta umanità senza in realtà agire ma lasciando che le cose si muovano in modo caotico fino a che, grazie ad uno spirito di osservazione e ad una intuizione fuori dal comune, non trova un labile filo che lo condurrà, immancabilmente, allo scioglimento del mistero.
   Ed allora, cos'hanno in comune la Vargas e la Bartlett, a parte il genere poliziesco ed il fatto di essere entrambe di sesso femminile? Una cosa, sicuramente: scrivono entrambe bellissimi romanzi, romanzi che si leggono d'un fiato e che si rileggono volentieri e questo, scusatemi, non è poco.

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