lunedì 21 maggio 2012

E la terra trema ancora

Rischio sismico in Italia
   Ok, qua sembra che si faccia sul serio. Tre scosse, tutte e tre sostanziose, in poche ore. Pochi morti, per fortuna, ma solo perché le fabbriche erano chiuse. I capannoni industriali, tanti nelle nostre zone, hanno mostrato una certa criticità e, se il fenomeno fosse accaduto in un giorno feriale, probabilmente il numero delle vittime sarebbe stato molto maggiore. Non che quattro morti siano uno scherzo, intendiamoci ma, se anche questo non sarà di nessuna consolazione ai parenti delle vittime, sarebbe potuta andare molto peggio.
   Ed allora rifacciamoci le stesse domande: Siamo al sicuro? Abbiamo fatto il possibile per far fronte ad una eventuale emergenza? Sappiamo tutti
come comportarci nel caso di recidive?
   Ecco alcuni semplici suggerimenti che, in questo periodo, conviene seguire:
  • Quando andiamo a dormire teniamo a portata di mano scarpe, abiti impermeabili ed una torcia elettrica;
  • In caso di scosse allontaniamoci da qualunque cosa possa cadere (anche quadri, soprammobili o oggetti di piccole dimensioni possono fare molto male se ci arrivano in testa);
  • Aspettiamo la fine delle scosse sotto un architrave o, alla peggio, sotto un tavolo robusto, che possa proteggerci dalla caduta di calcinacci;
  • Appena terminata la scarica usciamo di casa dopo avere chiuso il gas, allontaniamoci da cornicioni o altre cose che potrebbero cadere ed attendiamo la fine dell'allarme senza saturare le celle telefoniche di inutili messaggi;
  • Teniamo in auto un cambio d'abiti, delle scarpe calde, una qualche bottiglia d'acqua, eventuali medicinali indispensabili e, più in generale, tutto quello che può garantirci un minimo di comfort in caso si debbano attendere i soccorsi fuori di casa;
  • Non lasciamo l'auto in riserva, potrebbe servirci per allontanarci da una zona disastrata e come rifugio di emergenza...ma senza combustibile il riscaldamento non funziona.
  • Se teniamo l'auto in un cortile chiuso con un cancello automatico teniamo in tasca la chiave di sblocco, in caso di terremoto la distribuzione dell'energia elettrica può essere interrotta;
  • Accordiamoci con i nostri familiari per un punto di ritrovo comune, situato in un posto facilmente raggiungibile e sicuro in caso di forti scosse.
   So perfettamente che preferiamo non pensarci, che probabimente non succederà niente, che i buoni propositi durano poco ma ecco, malgrado la mia proverbiale reticenza ieri sera, prima di andare a dormire, ho radunato il minimo indispensabile in un pio di zaini e li ho messi nel baule della macchina. Non abbiano raggiunto un accordo, in famiglia, su cosa fare con il gatto in caso di terremoto, ma una mezza idea di come comportarci ce l'abbiamo ormai tutti. Ho persino pensato a salvaguardare il mio lavoro ed ho fatto un back up di tutti i sorgenti su una chiavetta da 32 GByte, che tengo assieme alle chiavi di casa. Vorrei potermi permettere di vivere in una casa antisismica, sul tipo di quelle giapponesi, e di dormire senza preoccupazione alcuna, ma pare che questo non sia possibile. Vorrei che ci fosse una normativa che, invece di obbligarci ad inutili certificazioni puramente demagogiche, rendesse obbligatoria l'installazione di valvole di blocco dell'erogazione del gas ai singoli stabili da azionarsi automaticamente in caso di scossa tellurica, in modo da essere certo che eventuali rovine non si trasformino in bombe a tempo, ma anche questo sembra irraggiungibile. Vorrei che ci fossero dei piani cittadini per la gestione di una emergenza sismica, con luoghi di raccolta, distribuzione d'acqua, coperte e teli impermeabili e così via ma, se mai qualcuno ci ha pensato, comunque noi cittadini non siamo informati in proposito.

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