martedì 3 luglio 2012

RCA, polizze fasulle

Bollino normale (vero, è il mio)
   Si parla tanto, in questi ultimi tempi, di polizze RCA fasulle. Le proposte che i nostri "geni" ministeriali assieme ai rappresentanti delle società assicuratrici hanno partorito sono, a dir poco, demenziali. Transponder che dovrebbero essere letti da inesistenti portali di rilevamento, scatole nere che, oltre a fungere da transponder, dovrebbero memorizzare gli spostamenti dell'auto e così via. Mi domando, però, perché, in attesa di vedere realizzati questi complicatissimi progetti che, fra le altre cose,
spingono anche nell'odiosa direzione di un controllo orwelliano dell'automobilista, non si prenda una strada molto più semplice, quella di marcare le polizze con una "firma digitale" dell'emittente.
   Per spiegare questo concetto, per altro banale, devo prima dire qualcosa sulla criptografia a doppia chiave. Gli algoritmi di criptografia a doppia chiave, o a chiave asimmetrica, prevedono che chi desidera firmare un documento abbia due chiavi a sè associate, una pubblica, cioè nota a chiunque sia interessato a conoscerla, ed una privata, segreta e nota solamente al firmatario.
   Questi, per provare l'autenticità di un documento da lui emesso, lo cripta per mezzo della sua chiave privata o, in alternativa, cripta un "estratto" (Hash) del documento nel caso questo fosse troppo lungo. Il documento criptato può poi essere decriptato per mezzo della chiave pubblica e, in questo modo, si può essere certi della sua autenticità, perché con una particolare chiave pubblica si possono decriptare solo documenti che siano stati criptati con la chiave privata che l'ha generata. Ovviamente mentre è possibile generare la chiave pubblica a partire da quella privata non è possibile il contrario, altrimenti tutto questo non potrebbe funzionare.
   Nota bene che la cifratura a doppia chiave è possibile anche in senso inverso; si può, cioè, cifrare un documento con una chiave pubblica con la certezza che questo potrà essere decifrato solo usando la chiave privata che l'ha generata, ma questo nel nostro caso non ci è di nessuna utilità.
   Ipotizziamo allora che il bollino dell'assicurazione riporti, in forma criptata, i dati essenziali, ovvero la data di scadenza e la targa del veicolo assicurato. Conoscendo la chiave pubblica di chi ha criptato i dati si potrebbe verificare che questi siano corrispondenti a quelli indicati in chiaro e che siano effettivamente stati firmati con la chiave privata della società assicuratrice.
   Diciamo che i dati criptati potrebbero essere tranquillamente contenuti in un QR code in modo che il verificatore, per esempio un vigile urbano, potrebbe, con un semplice palmare contenente al suo interno le chiavi pubbliche delle assicurazioni accreditate, verificare se l'assicurazione è valida e corrispondente alla targa del veicolo in modo semplice e rapido.
Come si potrebbe presentare un bollino certificato
   Ecco, in questo modo i tagliandi falsi verrebbero beccati subito e, volendo, ai semafori, senza bisogno di trasponder o altre diavolerie, ci potrebbe essere una coppia di telecamere, una destinata ad identificare la posizione del tagliando sui veicoli ed a leggere la targa ed una alla lettura del QR code, che potrebbero "beccare" le automobili "irregolari" senza bisogno di intervento umano. Per finire se il bollino dell'assicurazione fosse un autoadesivo da incollare sulla targa dell'auto, un palmare con camera potrebbe, con l'apposito software, controllare un auto semplicemente inquadrandone la targa, e sto parlando di un palmare da cento euro non di un oggetto dal costo esorbitante, per cui sarebbe possibile fornirlo ad un costo ragionevole a tutti gli operatori del traffico.
   Per finire vorrei far notare che eventuali problemi di lettura dei QR code dovuti alla presenza del vetro verrebbero risolti quasi completamente fornendo il bollino dell'assicurazione non in forma cartacea ma, come già si usa per i bollini blu ed i permessi per circolare in centro, in forma di vetrofania, in modo da non avere uno strato d'aria fra il bollino stesso ed il vetro.
   Ecco, allora, che, con una tecnologia semplice e già consolidata si potrebbe risolvere il problema delle false assicurazioni in modo rapido ed indolore.
   A questo aggiungiamo che le chiavi di criptatura e la generazione del QR code potrebbero essere gestite direttamente dallo stato e non dalle singole società assicuratrici. In questo modo l'emissione di ogni singolo bollino dovrebbe forzatamente passare dallo stato, rendendo virtualmente impossibile alle società assicurative ogni forma di evasione.
Ed adesso facciamo un breve calcolo.
Diciamo che ogni veicolo correttamente assicurato contribuisce all'erario con una aliquota pari al 12% circa delle garanzie accessorie ed al 23% dell'RCA vera e propria. Consideriamo anche che chi decide di non pagare l'assicurazione è probabilmente in classi di rischio alte, visto che se il premio fosse ragionevolmente basso chiunque pagherebbe senza troppe storie. Stiamo parlando quindi di persone che pagano almeno un migliaio di euro per assicurare un'auto, cifra che comporta almeno 200 euro per l'erario, quindi per ogni auto non assicurata ci sono 200 euro in meno nelle casse dello stato. Se consideriamo che il numero di auto non assicurate corrisponde al 7% del totale, sapendo che in Italia ci sono circa 40 milioni di automobili circolanti stiamo parlando di 2.800.000 automobili non assicurate, cioè di un mancato incasso di 560 milioni di euro.
   Si tratta di una cifra che, sia pure non paragonabile a quella di una manovra finanziaria, giustificherebbe comunque lo sforzo di imporre questa nuova tecnologia (oltretutto assolutamente non costosa per loro) alle compagnie di assicurazione e di dotare gli operatori del traffico di un palmare (diciamo che il costo per diecimila palmari potrebbe essere di un milione di euro, cifra assolutamente ridicola a fronte dell'evasione di un mezzo miliardo).
   Concludendo
   Stiamo parlando di un modo semplice per far incassare all'erario mezzo miliardo di euro. Lo so, i problemi che li assillano son di ben altro calibro...ma mezzo miliardo è pur sempre una bella montagna di soldi, corrispondenti circa a 10 euro di tasse in meno per ogni italiano, o meglio, a 30 euro in meno a famiglia (e questo sempre considerando che tutti gli italiani paghino le tasse). Bé, non so voi ma io 30 euro non li butto via ed il fatto che lo stato si permetta di farlo per me mi fa terribilmente incazzare.

   P.S.
   Il sole 24 ore stima a 3.5 milioni le auto non assicurate, il che porta il mancato incasso dell'erario a 700 milioni di euro, mica male no?

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