venerdì 7 dicembre 2012

Le carte di credito dell'Unicredit


   Mi hanno cambiato la carta SI. Non l'avevo chiesto, mi andava benissimo com'era prima ma l'Unicredit ha deciso di cambiarla e non c'è stato verso. Nel cambio, ad ora, non so ancora se ci ho guadagnato o se ci ho rimesso anche se propendo per la seconda perché, da che mondo è mondo, nessuno fa mai nulla per niente; comunque non è di questo dettaglio che volevo parlare, bensì della nuova ed assolutamente inutile assicurazione che è compresa nella carta dell'Unicredit.
Questa assicurazione copre, ad esempio, le lesioni dovute a scippo, furto o rapina della
carta o dei contanti prelevati con la carta in caso di morte ed in caso di invalidità permanente superiore al 60%.
   Ora, non sono un esperto in materia ma credo che lesioni così gravi non siano compatibili con lo scippo, il furto o la rapina e, comunque, stiamo parlando per l'appunto di lesioni gravi, per le quali ricevere 100 volte la somma prelevata fino ad un massimale di 26000 euro mi sembra sostanzialmente ridicolo. Voglio dire, ipotizziamo che abbiate prelevato 100 euro e che un rapinatore folle, armato di motosega, vi amputi le mani per prendervi il denaro. Ipotizziamo anche che sul posto accorrano dei paramedici attrezzati e che riescano a fermare l'emorragia praticamente subito, in modo da salvarvi la vita. Vi ritrovate in ospedale, senza mani e senza i vostri cento euro, non avete prospettive per il futuro, come molti amputati provate terribili dolori alle parti del corpo che non avete più, vi siete sicuramente buscati anche un tot di infezioni (i rapinatori con la motosega mica lavano la catena con la clorexidina prima di tagliarvi le mani) e, visto che il fatto sicuramente non è successo in Italia (una cosa del genere mi fa molto America del Sud), vi trovate con un mare di conti da pagare, a partire dalla parcella dei paramedici che vi anno soccorso fino ad arrivare alla penicillina che vi stanno infilando nella flebo. In una situazione del genere state prendendo in seria considerazione l'ipotesi del suicidio ma, senza le mani, non sapreste come diamine fare a tirare il grilletto quando ecco che vi viene in mente l'assicurazione della carta di credito. Moltiplicate per cento i cento euro prelevati: diecimila euro. Finalmente la vita torna a sorridervi; con quei diecimila non ci pagherete i conti dell'ospedale e, sicuramente, non riuscirete a ricostruirvi una vita senza mani ma, con un po' di persuasione, saranno sufficienti per convincere l'infermiere di turno ad infilare 50 unità di insulina nella vostra flebo. Grazie all'Unicredit potrete morire senza dolore per mano di un infermiere peloso nel letto di un ospedale sudamercano, un privilegio mica da poco no?
Schiantatevi pure in tutta
tranquillità, valete 155000 euro
      Lo stesso dicasi nel caso abbiate acquistato il biglietto di un aereo o di un treno con la carta di credito. Ecco, salite sul treno e questo si schianta, deraglia, si capotta, precipita da un viadotto o roba del genere. Morite ed i vostri eredi riceveranno un massimo di 155000 euro. Non bastano per mantenere agli studi i vostri figli, a meno che non siano ormai alla fine, né per garantire un futuro sereno a vostra moglie o a pagare le rate rimanenti del mutuo della casa. Con 155000 euro, pagato un buon funerale e le tasse di successione, probabilmente non ci farete quasi nulla, no, anzi, voi non ci farete proprio nulla, perché sarete morti, sono i vostri eredi quelli che dovranno porsi il problema. Tuttavia, se ci pensate bene, 155000 euro sono meglio di niente. Ecco, quasi quasi vale la pena di schiantarsi con il treno per prenderli...o no?
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   Nel caso che perdiate i bagagli, invece, no, anzi, nel caso che il vettore perda i vostri bagagli, sempre ammesso che il biglietto sia stato pagato con la carta di credito, vi spetteranno 500 euro. Trovarsi in un paese straniero senza bagagli, magari con la necessità di vestirsi decentemente per presentarsi ad una riunione di lavoro, è effettivamente costoso e non è così infrequente. Anche a me è capitato più di una volta che i miei bagagli girassero mezzo pianeta prima di venirmi restituiti ed è per questo che tengo lo spazzolino da denti, il caricabatteria del cellulare ed un paio di mutande pulite nel bagaglio a mano. Tuttavia, dopo qualche settimana, i miei bagagli sono sempre tornati indietro. Non sono stati né persi, né distrutti né rubati. Insomma, l'assicurazione della carta di credito non avrebbe comunque sborsato una lira.
Niente paura se vi rubano la spesa,
unicredit ve ne rimborsa l'80%
   Ma veniamo al punto di forza di questa assicurazione, la copertura in caso di furto degli acquisti. Leggiamo che, se ci rubano qualcosa acquistato con la carta di credito, la assicurazione ci rimborserà l'80% del danno subito fino ad un massimo di 1300 euro. Insomma, se entriamo in una oreficeria, compriamo un orologio da 1000 euro pagandolo con la carta di credito e, fuori dal negozio, passa un ladro che ci frega il pacchetto e si invola, ci restituiscono 800 euro. Non male, limitiamo i danni direte voi. E certo, dico io, ma quante volte vi è successo di uscire da una oreficeria con un orologio da 1000 euro in un pacchettino ben esposto a portata di scippatore? Non lo indossate subito, in quelle circostanze, o magari non ve lo mettete in tasca invece di metterlo in mostra come una pallina sull'albero di Natale? Insomma, quante volte vi hanno scippato, in vita vostra, di un bene appena acquistato? Se, come penso, la risposta è zero, domandatevi invece quante volte vi sono entrati i ladri in casa. Una volta? Due? E, quando è successo, hanno rubato solo roba acquistata con la carta di credito meno di 24 ore prima o invece hanno fatto man bassa di tutto quello che poteva avere un qualche valore? Insomma, anche in questo caso l'assicurazione non mi sembra certo risolutiva.
   E per finire, la copertura contro la responsabilità civile in caso di danni involontariamente causati a terzi in relazione alla partecipazione ad un viaggio acquistato tramite carta di credito. Sostanzialmente se andate, poniamo, a Londra in aereo e vi pagate il viaggio con la carta di credito; se, giunti sul posto, entrate in un pub, vi ubriacate come delle scimmie, picchiate selvaggiamente il barista rompendogli in testa diversi boccali di birra e, per finire, demolite anche il locale, quando vi risveglierete dietro le sbarre, con un grande mal di testa e la prospettiva di essere malmenati dai "bobbies", che non sono certo noti per le loro buone maniere, e giudicati secondo la "common law" da un tizio imparruccato e poco propenso a considerare con indulgenza il fatto che uno straniero si sia permesso di venire alle mani con degli onesti cittadini inglesi, abituati da sempre a gestirsi le loro risse localmente, potrete consolarvi pensando che, quando sarete rinchiuso in una prigione inglese assieme a gente che non vorreste incontrare di notte in un vicolo buio e, se è per questo, neanche a mezzogiorno in piazza maggiore, l'assicurazione della vostra carta di credito rimborserà il barista fino ad un massimo di 150000 euro. Cose come queste possono sicuramente, mentre difendete la vostra verginità anale dagli assalti di un gorilla peloso, risollevarvi il morale e ridarvi fiducia nel futuro.
   Grazie quindi, mia cara Unicredit, di avere speso un po' dei miei soldi, di quelli che tutti i mesi mi prendi in commissioni, interessi e così via e di quelli che ti fai prestando ad altri i miei risparmi, per regalarmi questa inutile assicurazione caratterizzata da un contratto che io non avrei mai stipulato in vita mia. Non so come avrei fatto, senza di te, a sentirmi così al sicuro. E grazie anche perché questo contratto mi ha aperto nuovi orizzonti mostrandomi come, con un uso creativo delle clausole, si possa mettersi dalla parte degli angeli senza, alla fine spendere una lira. Me ne ricorderò certo quando mi capiterà di confrontare le condizioni che proponi con quelle delle altre banche e, non temere, ne terrò conto.

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