giovedì 7 marzo 2013

Chavez

Hugo chavez mural 2013 01 04
Ugo Chavez in un murales di Caracas
   E' morto Chavez. Per chi non sa chi è, o meglio, chi era Hugo Chavez, è bene fare una piccola digressione: Chavez era un meticcio venezuelano, aveva sangue spagnolo ed indio. Dopo la carriera nell'esercito, durante la quale sviluppa la sua ideologia di base Bolivariana, viene arrestato per la sua partecipazione al golpe del 92, col quale si era tentato di rovesciare il governo legittimo di
Carlos Andrez Perez, ed esce dal carcere solo nel 94, in seguito ad una amnistia. Costretto ad abbandonare l'esercito, inizia la sua carriera politica e nel 99 viene eletto presidente, ruolo che ricoprirà ininterrottamente fino al giorno della sua morte.
   La sua politica, che gli è valsa il plauso della classe mediobassa e bassa del paese, è quella di combattere il liberismo, abbattere il controllo straniero sulle risorse del paese ed aiutare gli altri stati del Sud America ad unirsi contro il potere delle multinazionali, dell'FMI e degli USA. In quest'ottica stringe alleanze, invia aiuti, sostanzialmente sotto forma di petrolio al costo, ai paesi privi di risorse energetiche, investe sull'istruzione, nazionalizza le imprese e porta il suo paese a collaborare per la creazione del MERCOSUR. La sua idea è quella di un paese autogovernato, le cui ricchezze siano sfruttate a beneficio della popolazione, non è una transizione facile. Il ceto medio si sente tradito, l'opinione pubblica mondiale è contraria, la mancanza di sicurezza nelle città è altissima e solo oggi, dopo quasi quindici anni di chavismo, i risultati sono chiari: L'antiliberismo può funzionare. Se oggi Brasile, Bolivia, Equador ed Argentina non sono più controllati dalle multinazionali, è merito di Chavez. Se gli stati uniti si sono ravvicinati (diciamo che hanno dovuto farlo) a Cuba è anche merito di Chavez, che ha fornito petrolio gratis all'isola. 
Chavez, sostenitore delle ideologie bolivariane e socialiste, è morto dopo una lunga lotta contro il cancro.
Nicolas Maduro - Il successore designato di Hugo Chavez
Chavez (dx) e Maduro(sx)
    Ora, che Chavez sia stato un grande è fuori discussione. Amato, odiato, approvato o contestato, sempre un grande era, uno degli pochi uomini che hanno cambiato la storia. Il problema è, ora, chi prenderà il suo posto? Un presidente altrettanto grande, o un piccolo uomo privo di ideali? Difficile dirlo e, anche se il messaggio antiliberista di Chavez è ormai stato raccolto da diversi stati dell'America del Sud, questa morte rischia di ritrasformare il Venezuela in territorio di conquista da parte delle multinazionali. Se, come lo stesso Chavez si augurava, sarà il vicepresidente Nicolas Maduro a succedergli, possiamo supporre che, almeno in un primo periodo, la politica del paese rimanga invariata, ma nel caso venisse eletto Diosdado Cabello in Venezuela potrebbe succedere di tutto.
   Quello che volevo dire, al di là delle considerazioni politiche che possono o meno essere condivisibili, è che Chavez è morto e che la morte di una persona come lui, che è stata in grado di cambiare radicalmente il destino di un paese e di influire pesantemente su quello di un mezzo continente, non deve passare inosservata.

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