mercoledì 1 maggio 2013

   Non si parla d'altro, da qualche giorno a questa parte, che dei due carabinieri rimasti feriti a Roma, anzi, in realtà si parla quasi solo del più grave, quello con delle ferite alla colonna vertebrale che, salvo miracoli, lo lasceranno sulla sedia. Ora, con tutto che lui e la sua famiglia hanno tutta la mia comprensione, per quello che può servire, non posso fare a meno di domandarmi perché questa cosa sia successa e, nel farmi questa domanda, esattamente come per la strage di Bologna e per quella di piazza Fontana, per l'omicidio di Moro e per quello di Biagi, per l'attentato all'italicus e per tanti altri, non riesco a fare a meno di pensare che, forse, i mandanti siano da cercare proprio a Roma, in mezzo agli intrighi politici ed ai servizi segreti. 


   Facciamo un breve riassunto: un uomo, di professione muratore, rovinato dal governo e dalle sue scelte, ridotto alla miseria, si prende da Rosarno, dove vive, e se ne va a Roma dove si ferma alcuni giorni in albergo e, quando si forma il governo, è talmente imbufalito che si veste in giacca ed cravatta (un abito simile a quello usato dalle guardie di sicurezza), va davanti a palazzo Chigi e spara, ma a chi spara? Spara ai politici? No, lui i politici non li ha nemmeno visti. Spara ai passanti? No, si guarda bene dallo sparare ai passanti. Spara invece ai carabinieri che, detto per inciso, portano il giubbotto antiproiettile. Ne ferisce due, uno al collo ed uno alle gambe. Poi tenta di suicidarsi e viene catturato.  Dirà di non essere riuscito a suicidarsi perché l'arma era scarica ma, in realtà, nel caricatore verranno rinvenuti ancora alcuni proiettili. L'arma non è la sua personale, ha la matricola abrasa.Dichiarerà , poi, di aver acquistato la pistola anni prima al mercato nero.

  Ed allora vediamo, in tutto questo, cosa non torna:
  1. Il lavoro, per i muratori, non manca mai. Semmai li pagano poco, questo si, ma il lavoro non manca. Non è che la gente, vista la crisi, sia tornata a vivere nelle caverne, le case si costruiscono e si aggiustano ancora. Se un muratore è in crisi non è perché manca il lavoro, specie se vive in meridione, dove il costo della vita è più "umano" che al nord, e quindi non si capisce perché dovrebbe prendersela con lo stato.
  2. Se uno ha problemi economici, non lavora e non sa più dove sbattere la testa, dove trova i soldi per andare a Roma e risiedere in albergo in attesa che si formi il governo? Di questi tempi, col papa nuovo ed in primavera, Roma é più cara che mai e non è certo alla portata di un disoccupato.
  3. E se uno ce l'ha col governo perché mai si reca a palazzo Chigi e spara ai Carabinieri? Capirei se facesse il tiro al ministro ma i carabinieri cosa centrano col governo, stanno solo facendo il loro lavoro.
  4. L'uomo si veste in modo da confondersi con le guardie di sicurezza. Certo, avere un abito intero non è reato, ma perché mai un muratore dovrebbe averne uno proprio di quel modello? E se, come possiamo presumere, lo ha comprato per l'occasione, come l'ha pagato? Non era un uomo economicamente rovinato?
  5. Ok, gli è completamente scesa la catena ed ha deciso di indossare l'abito della prima comunione e di sparare ai carabinieri. Se è così poco lucido, però, perché mai è perfettamente in grado di sparare al collo ed alle gambe, evitando di colpire il giubbotto antirpoiettile? Cos'ha, la lucidità selettiva? E se è così poco lucido me lo spiegate come cavolo fa a tenere ferma la pistola e centrare il bersaglio proprio nel mezzo? Avete mai provato a sparare con una pistola? Lo sapete che basta un po' di emozione, poca poca, per non colpire il bersaglio, specie un bersaglio sottile come può esserlo la colonna vertebrale di un uomo? Sparare richiede calma ed addestramento, non è un lavoro adatto ai pazzi e neppure ai muratori, i primi non sono calmi, i secondi non sono addestrati. Non è che per caso quest'uomo invece che fare il muratore facesse il killer?
  6. Va bé, quest'uomo ha un talento naturale, anzi, è come superman e, pur essendo impazzito, è in grado di scegliere il bersaglio, decidere dove colpirlo e farlo con precisione. Svuota il caricatore e solo dopo cerca di suicidarsi. No, non funziona così. Se uno ha deciso di suicidarsi ci pensa sopra continuamente, vive mille volte quell'ultimo gesto e figuriamoci se non si tiene da conto il proiettile per farlo. Del resto, dai successivi controlli, si scopre che l'arma non era affatto scarica; l'attentatore si limita a fingere che lo sia, probabilmente per evitare che i carabinieri, riavutisi dalla sorpresa, gli sparino, e questo non è il comportamento di un suicida ma semmai quello di una persona ben attaccata alla vita e che sa perfettamente che, finito il fattore sorpresa, non avrebbe speranze di sopravvivere ad uno scontro a fuoco con dei carabinieri armati ed addestrati.
  7. L'uomo è impazzito, ha perduto il lume della ragione, ha deciso di suicidarsi eppure, ciò nonostante, si preoccupa di usare un'arma con la matricola abrasa. Non si reca, come potrebbe fare chiunque non abbia precedenti penali, in una armeria a comprarsi una pistola e dei proiettili, se li procura in modo abusivo. Ho sentito dire che per poco più di 1000 euro si può comprare un'arma anonima e che i proiettili costano quasi altrettanto, e stiamo parlando di armi usate e, forse, anche "calde". In armeria con meno di mille euro si può comprare una 98, versione civile dell'arma che hanno in dotazione i carabinieri, e se si prende un usato o ci si accontenta di un'arma di minor qualità si può spendere anche molto meno. Prima dell'acquisto bisogna chiedere il nulla osta di PS (per ottenerlo si deve essere sani di mente e aver fatto il servizio di leva) e, dopo l'acquisto, si deve, entro 15 giorni, fare la denuncia di possesso ai carabinieri.
  8. Nessuna persona normale detiene un'arma anonima per anni. Se uno la compra é perché intende usarla ma, poiché il solo possesso è già un reato grave, o la usa subito o se ne disfa.
   Ed adesso facciamo il conto della serva, a spanne ma comunque significativo, di cosa possa essere costata questa "trasferta criminale":
  • Una pistola e relativi proiettili:          2000 euro;
  • Viaggio a Roma e permanenza in albergo:     1000 euro;
  • Un abito intero:                             300 euro;
  • Totale:                                     3300 euro.
   Certo, un viaggio alle Maldive costerebbe di più, ma io resto dell'idea che 3300 euro siano troppi per un uomo rovinato. Se un uomo è rovinato forse può mettere assieme qualche centinaio di euro, non 3300. Oltretutto per un piastrellista, ovvero per una persona che lavora sostanzialmente senza spese e con pochissima attrezzatura, 3300 euro sono un capitale sufficente per lavorare o per riprendere a farlo. 3300 Euro, invece, sono una cifra ridicola per un eventuale mandante politico, che potrebbe investire ben di più per farsi organizzare un bell'attentato da strumentalizzare poi per giustificare qualche pasticcio, qualche alleanza o simili. In quanto a convincere l'attentatore, bé, questo non è difficile per chi è potente e, spesso, non serve neanche il denaro, magari bastano una promessa o una minaccia.
   Ok, bastano queste domande per mettere una pulce nell'orecchio? E dopo i nostri "fattacci" locali, pensiamo anche a quelli stranieri. L'attentato alle due torri gemelle di New York, ottima scusa per una guerra che faceva comodo a molti e, più recente, l'attentato a Boston durante la maratona che, è ovvio, potrà essere usato allo stesso modo. Quello di farsi gli attentati da soli per avere la scusa per fare guerre e per perseguitare gruppi etnici, o magari per distrarre l'attenzione dei media, per demonizzare ideologie e per guidare in un qualche modo l'opinione del popolo, non è certo un monopolio italiano. La storia è piena di episodi simili e non dovremmo stupirci più di tanto, solo farci una domanda: cui prodest?

P.S. Noterete che ho usato poche immagini in questo post, giusto la croce al merito, in intestazione, onoreficenza che, oltretutto, mi auguro con tutto il cuore non venga assegnata ai carabinieri feriti in quanto, per quello che ne so, spetta solo quando si hanno invalidità gravi o in caso di morte. Ho scelto di limitare le immagini perché credo che la foto di un uomo sanguinante sull'asfalto non sia cosa da pubblicare su di un blog. Parliamo pure, discutiamo, diciamo tutto quello che ci passa per la testa ma ricordiamoci che siamo uomini, non avvoltoi e che questo episodio è vero, non si tratta di un film western dove, finito di girare, gli attori si rialzano e vanno a bersi una birra.

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