domenica 13 ottobre 2013

foto di BOCA

 Ora non ho il tempo di scrivere, posto qualche foto e scriverò poi con calma le impressioni su questo quartiere.
   Ok, ora ho un po' di tempo ed aggiungo qualche commento. Avete presente quei film americani dove si vedono le zone degradate di New York lasciate a loro stesse fino a che non restano solo poveri, vecchi soli e delinquenti, tutte persone che possono essere sloggiate facilmente e con poco denaro per
demolire e ricostruire con margini favolosi? Ecco, Boca è così. Tolto il "caminito", all'interno del quale l'ordine è mantenuto forzosamente da parte dei poliziotti a beneficio dei turisti, il quartiere è una sorta di far west, dove quadras per quadras differenti gruppi etnici controllano il crimine (spaccio di stupefacenti, prostituzione e, ovviamente, furto e violenza).
Notare le decorazioni del palazzo più alto (clock sulla foto per ingrandire). Decò? Liberty?
   Le case del quartiere, altrimenti, non crollerebbero e, grazie al loro valore storico, probabilmente sarebbero soggetto di restauro e non di demolizione. In effetti gli edifici sono belli, i più in stile italiano, e meriterebbero ben altro che di crollare per incuria. Dietro, ovviamente, c'è la pressione edilizia. Boca confina con il ricco e richiesto Puerto Madero che, con le sue torri da 10000US$/mq, chiede di espandersi. Peccato, perché non c'è torre che possa valere queste case che, con un recupero adeguato, sarebbero forse fra le più belle di Buenos Aires, superate solo da quelle che si trovano nei due isolati di "Palermo parco" dove l'architettura francese di fine 800 è rimasta per la gioia dei pochi che possono permettersi di vivere in una villa con giardino nel cuore di una metropoli da 24 milioni di abitanti.
Quartiere in degrado ma pieno di colori
   Siamo scesi al capolinea del 130, zona periferica e dall'aspetto poco rassicurante, per percorrere a piedi la breve distanza che ci separava dal mercatino biologico che, questa domenica, si svolge a Boca. Poi, dopo aver visitato il mercatino dove, grazie alla massiccia presenza di guardie e poliziotti, non ci sono problemi di sorta, abbiamo deciso di spostarci a piedi fino al "caminito", una decina di quadras (di isolati) in tutto. Una anziana del posto, quando abbiamo chiesto la strada, ci ha guardato dubbiosa e ci ha dato indicazioni specificando chiaramente di non uscire mai dalla strada principale dove, almeno, un po' di sicurezza dovuta al passaggio degli autobus c'è.
Edifici semiabbandonati che meriterebbero di essere conservati
   In effetti lo stato di degrado è al limite e, se il percorso dal capolinea dell'autobus al mercatino ci era sembrato inquietante, qua si vapeggiorando. Molte case sono abandonate, altre dovrebbero esserlo. Tuttavia, in questo quartiere in mano a gruppi etnici vari (peruani equadoregni, uruguai e paraguai) si trovano ancora persone normali, argentini di dubbie origini (tutti gli argentini sono di dubbie origini, nel senso che tutti gli argentini hanno origini europee più o meno rinnegate) che hanno attività commerciali quasi normali, cioè normali come possono esserlo delle attività commerciali in un quartiere al limite della villas, e che aspettano, serafici, che tutto questo passi, abituati come sono al fatto che tutto, in questa città, è ciclico.
Bassorilievo su un edificio abbandonato sul porto
   Dicono, gli argentini che abitano e lavorano in questo quartiere, che è sempre così con l'immigrazione, prima arrivano i peggiori e poi, col tempo, quelli che hanno voglia di fare,  ed aspettano, loro, che le cose cambino, che i migliori prendano il posto di spacciatori e lenoni e che si possa tornare a camminare per le strade senza sentirsi in zona di guerra.
   Per intanto i poliziotti girano in gruppo o, se sono soli, stanno rintanati in un portone, in modo da dover sorvegliare un solo fronte. No, vivere in questo quartiere non deve essere facile ed è con un sospiro di sollievo che giungiamo sul porto, dove, malgrado gli edifici diroccati la facciano da padrone, la situazione è più sotto controllo.
Questo è il "caminito", la parte turistica (e meno interessante) del quartiere
   Arriviamo al "caminito" e sembra disneyland. Tutto a misura di turista, tutto finto. I prezzi, più alti che a Palermo o Sant'elmo, dicono tutto. Eppure non sono qui i palazzi più belli, quelli li abbiamo visti prima, nella zona più "villera".

Nessun commento:

Posta un commento