sabato 5 settembre 2015

Gamberoni con riso, anacardi e mandarini cinesi

   Questa sera ho chiamato il mio pescivendolo di fiducia per chiedere se aveva qualcosa di fresco. Si, lo so, non si usa fare queste domande, non si usa in Italia dove il pesce è, generalmente, fresco, ma qua in Argentina è meglio chiedere. I bonarensi non mangiano molto pesce e, quando lo mangiano, non hanno le stesse pretese di freschezza che abbiamo noi. Quello
che su una bancarella italiana attirerebbe l'ira del pubblico qua è considerato normale, il pesce di giornata è un caso fortuito. I pescivendoli, però, non sono scemi e sanno perfettamente riconoscere quello che è fresco da quello che non lo è e, se uno si fa la nomea di essere un buon cliente ma esigente, riesce ad avere pesce di ottima qualità ad un prezzo che, fatto il cambio in euro, è assolutamente vantaggioso.
   In ogni modo ho chiamato il pescivendolo e sì, il pesce c'era ma c'erano anche dei gamberoni che, a sentir lui, erano già cotti ma freschissimi. Ci penso un attimo, in questi giorni io e mia moglie, complice forse anche il cambio di stagione, risentiamo di alcuni acciacchi che ci aiutano a riflettere sul fatto di non essere più dei ragazzini, ed il morale alle volte ha bisogno di una spintarella per decollare e così decido di fare qualcosa di speciale. 
   Ordino un paio di chili di gamberoni (180 pesos, circa 11 euro al cambio blu) ed inizio a cercare nella credenza un adeguato contorno. Alla fine opto per del riso lungo e profumato, cotto in acqua salata e lavato in acqua fredda prima di aggiungere un filo d'olio, giusto il minimo per evitare che si attacchi, con un paio di cucchiaini di un frullato di mezza cipolla e due peperoni freschi e piccanti, olio EVO e aceto di vino. Lo stesso frullato lo uso per bagnare l'interno dei gamberoni prima di scaldarli nel forno bollente e per scottare in padella qualche cucchiaio di anacardi che poi sfumo con un fondo di prosecco che languiva in frigorifero. Decoro con alcuini mandarini cinesi tagliati a mezzo il cui sapore si lega benissimo al riso ed alla salsina piccante.
   Il risultato è stato valutato positivo, mia moglie mi ha detto che le ricordava un po' lo stare in Italia. Peccato non avere stoviglie adeguate per una presentazione migliore ma qua siamo "transitori" e non ci andava di investire molto in cose che, alla fine dell'avventura Argentina, ci saremmo lasciati dietro.

   P.S: Anche se i gamberoni sono, come in questo caso, già cotti, é sempre buona norma tagliare il guscio sul dorso e togliere quella che alcuni chiamano vena ma che, per quanto ne so io, è l'intestino dell'animale ed il cui sapore spesso non è adeguato. Questa è anche l'occasione per condire il gamberone con la salsina prima di scaldarlo nel forno o sulla griglia.

Nessun commento:

Posta un commento